Indice
L’Ukraine vuole entrare nella NATO per diversi motivi. In primo luogo, l’Ukraine spera che, unendosi alla NATO, riceverà un sostegno militare da parte dell’alleanza in caso di aggressione da parte di altri stati. In secondo luogo, l’ingresso dell’Ukraine nella NATO permetterebbe all’alleanza di avere una maggiore influenza sulle questioni politiche e militari in Europa orientale. L’Ukraine spera inoltre che, unendosi alla NATO, possa incrementare la sua sicurezza interna e la sua stabilità politica.
Perché l’Ucraina è importante?
L’Ucraina è importante per una serie di ragioni. In primo luogo, l’Ucraina è un grande paese con una ricca storia e una cultura diversificata. L’Ucraina è anche un paese molto strategico, situato in una posizione chiave tra l’Europa e l’Asia. L’Ucraina è inoltre un importante produttore di energia, sia elettrica che petrolifera.
Quale è il motivo della guerra tra Russia e Ucraina?
Il conflitto tra Russia e Ucraina è iniziato nel 2014, dopo che il presidente ucraino Viktor Yanukovych ha annullato un accordo con l’Unione Europea che avrebbe portato all’integrazione economica e politica dell’Ucraina con l’UE. Questo ha scatenato la protesta di massa in Ucraina, che ha portato alla fuga di Yanukovych dal paese. La Russia ha visto questo come un colpo di Stato contro un leader legittimo, mentre l’UE e gli Stati Uniti l’hanno considerato una rivolta popolare contro un leader corrotto. In seguito alla fuga di Yanukovych, la Russia ha occupato il Crimea, una penisola nell’Ucraina sud-orientale che è abitata da molti russi. La Russia ha annesso il Crimea in seguito a un referendum che è stato considerato illegale dall’Ucraina e dalla comunità internazionale. In risposta all’annessione del Crimea, l’UE e gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni economiche alla Russia. Nel frattempo, nell’Ucraina orientale sono iniziate delle insurrezioni anti-governative, guidate da separatisti filorussi. La Russia ha negato ogni coinvolgimento in queste insurrezioni, ma l’UE e gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di fornire armi e sostegno militare ai separatisti. Le sanzioni economiche hanno avuto un impatto negativo sull’economia russa, che è già stata colpita dal calo del prezzo del petrolio. In risposta alle sanzioni, la Russia ha imposto delle restrizioni agli importatori di prodotti alimentari dell’UE e degli Stati Uniti. Il conflitto tra Russia e Ucraina è ancora in corso, con numerosi scontri armati tra le forze del governo ucraino e i separatisti filorussi nell’est del paese. Ci sono stati anche diversi incidenti di violenza nel Mar Nero, tra la Russia e la marina ucraina. L’UE e gli Stati Uniti continuano a imporre sanzioni alla Russia, mentre Mosca continua a negare ogni coinvolgimento nel conflitto.
Cosa dicono gli accordi di Minsk?
Gli accordi di Minsk (Minsk II) sono un insieme di linee guida concordate nel febbraio 2015 che mirano a mettere fine alla guerra in Ucraina. Le parti interessate agli accordi sono l’Ucraina, la Russia, e le milizie filo-russe nell’est dell’Ucraina. L’accordo è stato negoziato dai leaders dei Paesi membri del Gruppo di azione normanna (Francia, Germania, Ucraina e Russia) e si basa sul Minsk Protocol del 5 settembre 2014. Gli accordi di Minsk II prevedono un cessate il fuoco, la ritirata delle armi pesanti dalla linea di contatto tra le forze militari ucraine e le milizie filo-russe, la riapertura del confine ucraino-russo e il ritorno dei controlli ucraini su quest’ultimo, nonché la concessione di autonomia speciale alla regione del Donbass.
Chi non ha rispettato gli accordi di Minsk?
Sembra che la Russia non abbia rispettato gli accordi di Minsk, secondo quanto riferito da alcuni osservatori. Le forze armate russe hanno continuato a fornire ai separatisti ucraini armi e altri supporti, nonostante i compromessi concordati nel 2015. Inoltre, la Russia non ha fatto nulla per fermare l’avanzata dei separatisti nelle ultime settimane, anzi sembra aver addirittura incoraggiato questo sviluppo. Ciò suggerisce che la Russia non è interessata a una vera pace in Ucraina e che sta cercando di mantenere il conflitto in corso perché ritiene che sia vantaggioso per i suoi interessi.